Con il termine “psicosomatico” ci riferiamo a quei disturbi che si esprimono attraverso il canale corporeo. Questo accade perché lo psichismo trova un blocco nella sua espressione o meglio non riesce ad “elaborare”, e così il corpo “parla” quello che la mente “tace”. Il malessere trova un modo per esprimersi quando non ci sono soluzioni adeguate per fronteggiarlo. Il sintomo corporeo diventa il rappresentante di un’esperienza rimossa nell’inconscio.
Il rapporto tra mente e corpo è stato centrale nella psicoanalisi. Freud ha coniato il termine di conversione per descrivere il passaggio dallo psichico al somatico.
Dobbiamo distinguere i disturbi psicosomatici tra sintomi e malattie. I sintomi prendono forma in seguito a fattori stressanti, a volte inquadrati dentro disturbi d’ansia o depressivi. Molto più invalidanti sono invece le malattie psicosomatiche che includono elementi ancora più gravosi per la persona che ne soffre. Un esempio diffuso è ad esempio la fibromialgia, condizione patologica dolorosa associata spesso a traumi e stress molto forti.
I disturbi psicosomatici possono colpire diversi apparati del nostro corpo, soprattutto in periodi di forte stress, tensione emotiva, ansia o preoccupazioni. Spesso interessano l’epidermide (psoriasi, dermatite psicosomatica, eczema, orticaria, acne), il tratto gastrointestinale (gastrite psicosomatica, la colite, nausea, diarrea), il sistema cardio-circolatorio (tachicardia, l’ipertensione essenziale, l’aritmia) e il sistema muscolo-scheletrico (emicrania, cefalea, torcicollo o crampi).
Gli studi hanno evidenziato come lo stress debiliti il corpo abbassando le difese immunitarie e producendo una predisposizione allo sviluppo di infiammazioni e malattie.
Cosa fare quando il corpo esprime il suo disagio e non riesce a trovare un canale espressivo più sano e adattivo?
E’ utile sottolineare come la sofferenza fisica esprima un disagio interiore attraverso il corpo perché non riesce a trovare modi alternativi più consoni e sani. Allora il compito dello psicoterapeuta sarà quello di dare voce al dolore, perché è grazie all’ascolto e alla elaborazione del vissuto profondo che può essere compreso ciò che implode. La storia narrata darà un senso diverso a ciò che rimane incapsulato nel corpo e le emozioni potranno finalmente essere riconosciute e tollerate.
A tal fine ogni sintomo merita di essere ascoltato per poter essere gestito e ogni storia merita di essere narrata per poterla comprendere fino in fondo.