I problemi psicologici, emersi a causa del coronavirus, hanno subito un rapido incremento insieme a quelli di ordine psichiatrico.
Il confinamento a casa ha creato ulteriori disagi agli individui che stavano già affrontando le loro problematiche in diversi ambiti: economico, familiare, lavorativo e relazionale.
Affrontare la minaccia del coronavirus ha cambiato in modo significativo le nostre abitudini quotidiane e di conseguenza le nostre routine sono state stravolte.
All’inizio, ognuno di noi ha avuto una reazione di incredulità e negazione di quello che stava accadendo. Fermarci non è stato semplice sopratutto per chi è abituato ad avere una vita piena di impegni.
Dopo la prima reazione, l’effetto della pandemia ha generato una sensazione di vulnerabilità. Ci siamo trovati davanti ad un nemico invisibile ma “tangibile” che ha creato una sensazione di impotenza e mancanza di controllo sulla nostra vita.
L’isolamento a cui ci siamo sottoposti ha creato parecchie difficoltà e conseguenze negative, come ad esempio un aumento dei disturbi dell’umore, ansia, problemi di insonnia ecc.
Abbiamo messo in pausa la nostra vita, i nostri sogni, il nostro lavoro, i progetti per gestire la nuova routine dopo il covid-19.
L’isolamento e le disposizioni governative hanno impedito di relazionarci con gli altri e questo ha creato problematiche profonde. Fortunatamente, grazie ai mezzi tecnologici,come FaceTime, Skype, Zoom, WhatsApp, è stato possibile mantenere un “collegamento”, seppur virtuale, con i nostri amici e le persone a noi care.
Come conseguenza delle emergenza del covid-19, molte persone hanno sviluppato emozioni negative. La paura di essere infettati ha prevalso e anche la rabbia collegata alle restrizioni messe in atto dalle disposizioni governative. Durante l’emergenza, ognuno ha risposto in base alla propria struttura di personalità e alle risorse possedute. Purtroppo l’esito di questa pandemia avrà conseguenze a medio e lungo termine.
Proprio per questo, noi psicologi ci siamo attivati per dare supporto psicologico alle persone in difficoltà ed evitare che queste situazioni, cariche a livello emotivo, possano cronicizzarsi.
Agire tempestivamente ha permesso di fare un lavoro basato sulla stabilizzazione nel qui ed ora, ricreando un senso di realtà e radicamento nel presente; le tecniche di rilassamento tramite la respirazione hanno ridotto in maniera notevole l’arousal; il lavoro di supporto basato sul riconoscimento delle risorse e della resilienza ha permesso di accedere alle nostre potenzialità e quindi di riconoscerle e utilizzarle.
Questo ha dato, alle persone che hanno chiesto aiuto, un senso di maggior “potere” riguardo alle proprie capacità, in un periodo in cui siamo stati confrontati all’impotenza.
Inoltre, favorire le adeguate informazioni attraverso la psicoeducazione ha permesso di mantenere, per quanto possibile, il controllo sulla propria vita, in un momento così difficile, e di farci sentire parte proattiva e non passiva.