Domande e risposte della Dott.ssa Alessandra Scala
La psicoterapia può essere definita come un percorso che aiuta le persone a vivere meglio. Offre una soluzione efficace e duratura al malessere psicologico che può manifestarsi attraverso sintomi come ansia, depressione, difficoltà delle relazioni interpersonali e di coppia, problemi legati all’adolescenza, all’abuso di sostanze, fobie e somatizzazioni.
La terapia si sviluppa attraverso un percorso che, grazie alla comprensione di sé, permette il cambiamento di pensieri, emozioni e comportamenti che portano sofferenza e insoddisfazione. Riconoscere un problema e cercare un aiuto è il primo e fondamentale passo che porta la persona ad iniziare un percorso mirato a risolvere conflitti, disagi, traumi, attraverso un cambiamento che come fine ultimo ha la conquista del benessere del singolo e di ogni membro della famiglia.
La psicoterapia è lo strumento migliore per affrontare l’ansia, la depressione, per aiutare le persone a trovare modalità relazionali più funzionali allo stare meglio con gli altri e con sé stessi.
La crisi, per quanto dolorosa possa essere, deve poter essere considerata come un’opportunità, un importante segnale che ci invita a fermarci e metterci in discussione, uno stimolo utile per comprendere che qualcosa non va per poi attivarci a trasformare una situazione che ci crea disagio. È dalla crisi che nascono la trasformazione e il miglioramento. La psicoterapia permette di intervenire in questi momenti di difficoltà e di renderli l’inizio di un potenziale miglioramento.
Il cambiamento consiste nel recupero dell’autonomia della persona, intesa come capacità di utilizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte efficaci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifico e attuale.
Spesso si fa molta confusione riguardo alle figure professionali dello psicologo, psicoterapeuta e psichiatra, a tal fine sarà utile fare chiarezza per comprendere gli specifici ambiti e le aree di intervento.
Lo psicologo ha conseguito una laurea in psicologia, e non una specializzazione in psicoterapia, fornisce consulenze psicologiche e si limita ad attività di diagnosi tramite la somministrazione di test. Lo psicoterapeuta possiede in più gli strumenti e le tecniche per intervenire sul problema e per svolgere attività di cura, differenti per ogni approccio di psicoterapia (psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia familiare, psicoterapia psicoanalitica, psicoterapia psicodinamica ecc.).
Questo sottolinea la reale differenza tra la figura dello psicologo e quella dello psicoterapeuta. Ci si può pertanto rivolgere ad uno psicologo per un primo ascolto, un orientamento, una diagnosi o una consulenza. In questi casi lo psicologo dovrà valutare se intervenire direttamente sul problema o se, nel caso di condizioni di sofferenza profonde e complesse, indirizzare ad uno specialista in questo caso ad uno psicoterapeuta. Se si ha intenzione di intraprendere una psicoterapia non occorre rivolgersi ad uno psicologo in quanto non ha il titolo richiesto per fornire questa prestazione. In sintesi, lo Psicologo non può fare psicoterapia e in nessun caso può prescrivere psicofarmaci. Infatti, solo lo psicoterapeuta può prendere in carico un paziente e ad avviare un percorso psicoterapeutico vero e proprio.
Come si diventa psicoterapeuti? Lo psicoterapeuta è, in primis, un professionista laureato in Psicologia o in Medicina, che ha conseguito una specializzazione post-universitaria di almeno 4 anni in Psicoterapia, presso scuole di specializzazione universitarie o istituti privati riconosciuti dal M.I.U.R.
Lo psichiatra, è un professionista laureato in medicina con una specializzazione in psichiatria e per questo motivo, tratta i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l’utilizzo di psicofarmaci.
Lo psicologo-psicoterapeuta può prescrivere i farmaci? No, lo psicologo-psicoterapeuta non essendo un medico laureato in medicina non può prescrivere farmaci in quanto non abilitato dalla sua formazione professionale. Per questo motivo, spesso psichiatri, psicologi e psicoterapeuti collaborano per fornire supporto ad una stessa persona.
Diversi ricerche hanno dimostrato che si ottengono risultati di gran lunga superiori e in tempi minori grazie agli interventi che mettono insieme un trattamento farmacologico con uno psicoterapeutico.
Lo scopo della psicoanalisi è quello di arrivare ad una modificazione strutturale e più profonda della personalità. Per raggiungere questo obiettivo è opportuno utilizzare un setting specifico che prevede l’uso del lettino, il terapeuta posto alle spalle del paziente, una frequenza degli incontri molto ravvicinata (2 – 3 sedute alla settimana) e, spesso, una durata del percorso analitico che si protrae per diversi anni.
La psicoterapia psicoanalitica prende in prestito gli strumenti psicoanalitici ma se ne discosta in quanto ha una durata di sedute più ridotta ed è principalmente rivolta alla risoluzione del focus del problema portato dal paziente, analizzando i traumi avvenuti nella vita del soggetto che si manifestano attraverso i sintomi. Per ottenere questo risultato lo psicoterapeuta farà uso di metodiche meno regressive, utilizzerà un colloquio vis a vis (e non il lettino), la frequenza, solitamente, sarà di una seduta a settimana, per un periodo di circa un anno ma che, il più delle volte, non può essere stabilito a priori in quanto ogni caso sarà valutato in modo unico e personale. È indicata in tutti i casi in cui si è in presenza di buona motivazione.
In ambito clinico e forense i test vengono utilizzati per avere informazioni importanti relative alla personalità del soggetto esaminato.
Occorre sottolineare che un uso limitato ed esclusivo dei test risulta riduttivo in quanto focalizzato solo alla raccolta dei dati senza considerare minimamente la persona che abbiamo davanti.
I test possono rappresentare un valido aiuto quando vengono integrati a dei colloqui clinici che ci permettono di avere un quadro completo e più integro di quello che andiamo ad esaminare.
Non è possibile stabilire a priori la durata del percorso psicoterapeutico in quanto occorre valutare singolarmente la persona che abbiamo davanti. Ogni individuo è unico e non possiamo utilizzare una modalità “copia-incolla”, preconfezionata e identica per tutti. Parlare di psicoterapia significa pensare ad un percorso che interviene profondamente sulla personalità dell’individuo. Questo consente dei cambiamenti che rendono una persona diversa rispetto all’inizio del percorso psicologico. In certi casi bisogna prevedere periodi di durata almeno annuale e a volte anche maggiori. In base alla sintomatologia del soggetto e da quanto tempo sia radicata riusciremo a decidere il piano di trattamento terapeutico più idoneo.
Obiettivo della psicoterapia psicoanalitica è quello di agire sulle cause inconsce alla base del disagio psicologico. Il paziente acquisisce gradualmente consapevolezza dei sintomi o dei tratti di personalità rigidi e disadattivi che utilizza per affrontare conflitti psicologici spesso inconsci. In questo modo, sulla base di una nuova, più matura e profonda conoscenza di sé, potrà gradualmente diminuire l’esigenza di ricorrere in modo rigido ed indiscriminato a quelle operazioni difensive che sono alla base dei suoi problemi e dei suoi sintomi.
La psicoterapia è efficace se produce un cambiamento interno nell’individuo. Si può affermare che una psicoterapia funziona quando, dopo qualche mese, il soggetto sente di aver ristabilito una fase di equilibrio e stabilità più idoneo ad affrontare la vita quotidiana, l’approccio ai problemi appare pian piano diverso, quando si è capaci di pensare a strategie alternative e a nuove soluzioni. Naturalmente, può accadere che in situazioni di vita maggiormente critiche il soggetto abbia qualche momento di ricaduta, di crisi ma, anche in questi casi, se la psicoterapia ha avuto efficacia, si potrà essere più consapevoli delle dinamiche innescate e della risoluzione. Il soggetto tende a spostare l’attenzione su se stesso e meno sugli altri, diventa più attivo, artefice e protagonista della sua vita. Quando si teme che la psicoterapia sia in una fase di blocco è utile parlare con il proprio terapeuta, per chiarire la situazione e capire in quale direzione procedere. Se nulla cambia allora possiamo trovarci di fronte a resistenze messe in atto dal paziente per timore del cambiamento.