L’origine della nostra vita ha inizio dall’unione di un uomo e una donna che insieme si scelgono e decidono di condividere la loro vita. Lo spazio psichico dell’individuo è differente dallo spazio psichico che si crea nel legame di coppia. Nella coppia il legame unisce due soggetti in un insieme che realizza una nuova realtà psichica.
Le due personalità entrano in comunicazione con un proprio funzionamento psichico alla base di cui troviamo l’incontro di due differenti stili di vita che ciascuno dei partner della coppia ha sperimentato nel passato e che, attualmente, concorrono con il loro peso emotivo.
Quando parliamo di coppia dobbiamo immaginare uno spazio psichico sopraindividuale, una diade che travalica l’individualità creando una struttura molto più complessa, dove la realtà individuale si intreccia con quella interpersonale.
Quello che si crea nel legame di coppia non è la semplice somma di più parti, ogni individuo porta con se il proprio vissuto fantasmatico all’interno dello psichismo di coppia.
Nello spazio psichico della coppia ogni membro porta la sua personalità, il suo mondo interno che agisce a livello inconscio nelle dinamiche interpersonali. Dall’insieme dei due mondi interni si crea un nuovo funzionamento ben diverso rispetto a quello individuale dei due membri. Ognuno mette in gioco dinamiche relazionali che si intrecciano in un nuovo funzionamento psichico di coppia.
Quando i due individui condividono l’aspetto sessuale, emotivo e sociale costituiscono quello che viene definito una coppia (Cancrini M.G., Harrison L., Potere in amore, 1986:23).
Per capire il grado di salute di una coppia, bisogna sempre considerare questi tre aspetti, poiché sono strettamente collegati e quello che succede ad un livello si riversa inevitabilmente sugli altri.
La relazione di coppia mette in gioco le dinamiche relazionali vissute nel legame d’attaccamento con le figure significative del passato. La sicurezza o l’insicurezza dello stile di attaccamento che un individuo ha sperimentato dalle proprie esperienze infantili viene considerata come una sorta di “imprinting” che ha delle influenze anche sulle future relazioni di coppia. Spesso assistiamo a scenari, soprattutto in ambito clinico, dove i partner ripetono schemi disfunzionali acquisiti dalle figure significative di accudimento.
Ciascuno ha la sua storia radicata nelle esperienze sperimentate nell’arco evolutivo, a partire da quelle vissute nella famiglia di origine che lo hanno condotto a una organizzazione della personalità stutturata secondo livelli differenti di maturazione, oltre al peso della storia emotiva costruita dalla vita psichica delle precedenti generazioni.
Il vivere insieme è influenzato dalle esperienze di essere con l’altro, sperimentate con ognuno dei nostri genitori e dal modello di coppia che essi ci hanno trasmesso attraverso il loro rapporto. Nella coppia confluiscono i mondi interni di due individui, con le loro qualità e i loro conflitti, ma si genera un nuovo sistema, con le proprie caratteristiche, regole e confini (Baldassarre 2008).
Il legame di coppia deve essere flessibile e non rigidamente precostituito. Questa modalità permetterà non solo la condivisione tra i membri ma anche uno scambio con l’ambiente esterno in grado di arricchire la coppia. La coppia crea uno spazio psichico vitale, perché è in grado di operare cambiamenti che conducono alla realizzazione di un’area psichica dinamica dove confluiscono richieste e aspettative vitali alla crescita e libere da attese infantili, materne e paterne di entrambi i coniugi, che ricalcherebbero le esperienze del passato senza poter realizzare la strutturazione del “noi” che viene a porre una nuova dimensione dinamica.
Come la vita dell’individuo anche la vita di coppia ha la sua evoluzione. La coppia è un micro cosmo che condivide una storia comune. Le fasi principali delle relazioni amorose vanno dall’innamoramento all’amore maturo. Scegliamo un uomo o una donna perché siamo attratti e l’insieme delle sensazioni e desideri creano un forte coinvolgimento. Ogni persona reagisce all’innamoramento in base al grado di maturazione che ha raggiunto nel suo sviluppo psichico.
Il primo aspetto per iniziare una relazione è l’attrazione verso l’altro, caratterizzata dalla fisicità e dal piacere dato dalla vicinanza dell’altra persona. Alcuni vivono questa fase con grande intensità a livello di attrazione fisica, intellettuale o razionale.
Attraverso i meccanismi della proiezione e della identificazione proiettiva depositiamo nell’altro aspetti che appartengono al nostro mondo interno. Quello che si verifica all’inizio è un vero processo di idealizzazione dove gli aspetti negativi dell’altro vengono allontanati.
Con il tempo le cose cambiano: gli innamorati “tornano alla realtà” e l’idealizzazione lascia il posto alla disillusione. Questo è un processo normale, che permette all’innamoramento di trasformarsi in amore, cioè impegno reciproco e progetto di vita.
Se l’innamoramento comporta un rapporto fusionale, la relazione d’amore segna il passaggio alla identificazione con l’altro come diverso da me, quindi il ripristino dei confini individuali, che non comporta la fine della coppia, bensì il riconoscimento di due entità diverse che si uniscono nel costruire un nuovo spazio condiviso. Non si tratta di due entità separate, bensì di due individui differenti che si incontrano e si riconoscono come tali, continuando a cercarsi, a interagire (Baldassarre, 2008).
Una coppia per funzionare in modo sano deve potersi aprire al contesto esterno permettendo di stabilire una vita di relazione ricca di stimoli ma che salvaguarda l’identità e l’esclusività del sistema. Il nuovo psichismo che si viene a creare nella coppia deriva anche dal grado di maturità raggiunto dalle singole personalità. Più queste saranno adeguate e più sarà possibile creare un equilibrio.
E’ fondamentale riconoscere e comprendere i bisogni, le aspettative del partner senza prevaricare su questo. Occorre che ci sia uno spazio per la condivisione, la crescita e il sostegno reciproco. Nella coppia i due individui non devono annullare le loro personalità ma devono arricchirsi mantenendo una autonomia reciproca in modo da esprimere e, quindi, sviluppare le differenze rispetto all’altro.