Essere genitori, oggi come ieri, non è semplice. Non esiste un manuale per diventare genitori perfetti. Meglio così, altrimenti avremmo tante famiglie del mulino bianco, apparentemente felici nella forma ma inquietanti nel loro contenuto, perché sappiamo bene quanto l’imperfezione sia una prerogativa dell’essere umano. Tutti abbiamo dei difetti ed è giusto riconoscerli e accettarli.
Cosa deve fare un bravo genitore?
Deve essere capace di sintonizzarsi emotivamente ed empaticamente con il vissuto del bambino. Comprenderlo senza giudicarlo. Tutelarlo senza iperproteggerlo. Ma soprattutto il bravo genitore è colui che mette le regole in modo autorevole e non autoritario.
Attraverso le regole mettiamo anche i limiti tra noi e l’altro, quindi insegniamo a farsi rispettare e proteggersi nelle situazioni avverse.
Quante volte un NO dei genitori si trasforma in un SI, sbagliatissimo!
Il NI non educa i figli ma li confonde. Dobbiamo imparare a far rispettare i No senza trasformarli in SI. Questo accade, spesso, nei genitori “pigri” che non tollerano i capricci dei loro bambini e che per tranquillizzarli concedono tutto.
Essere fermi ed incisivi sulle regole fa crescere sicuri i nostri figli. E poi, ricordiamo che le regole permettono di contenere le preoccupazioni dei figli perché attraverso queste imparano a sentirsi considerati e amati dai loro genitori. Un figlio senza regole non si sente amato ma abbandonato al suo destino.
Non dobbiamo soffocarli con assidue attenzioni ma vigilare in modo pacato e distaccato. Esserci senza sostituirci a loro. Spesso i genitori chiedono una consulenza per le difficoltà scolastiche dei loro figli ma poi scopriamo che i problemi dipendono dalla insicurezza alimentata dall’eccessivo controllo dei genitori sullo studio. Ricordiamoci che una mamma deve fare la mamma e non la maestrina con la penna rossa. Quindi lasciamoli liberi di sbagliare. Quante volte è successo anche a noi, soprattutto durante la loro età. Soffermiamoci un attimo a pensare alla nostra infanzia, questo permetterà di capire meglio il loro vissuto emotivo. Dobbiamo immergerci nel loro mondo fatto di giochi, sogni e realtà.
Stimolare la loro autonomia e renderli sicuri permetterà di trasmettere il senso di protezione e sicurezza. Così come esistono i nostri bisogni impariamo ad accettare anche quelli degli altri … d’altronde siamo esseri sociali, non dimentichiamolo. Impariamo ad essere presenti senza sostituirci a loro, questo li farà crescere più sereni.
Un bambino deve ricevere adeguate gratificazioni e moderate frustrazioni per poter vivere nel mondo. Soprattutto le frustrazioni ci permettono di tollerare meglio le difficoltà e ridimensionare il nostro ego.
Per un sano sviluppo cognitivo occorre l’amore e l’affetto dei genitori. Tutto questo contribuisce a sviluppare le reti neuronali e a rendere più sicuri i nostri figli.