Spesso sentiamo critiche rivolte al mondo della psicoanalisi o della psicoterapia in generale.
Il più delle volte provengono da coloro che non hanno mai usufruito di uno spazio analitico oppure da persone con alle spalle una terapia interrotta e quindi mai, realmente, conclusa.
A tal proposito è utile distinguere i diversi termini: “interruzione” e “conclusione” del trattamento psicoterapeutico.
Per “conclusione” si intende un percorso avviato e terminato dopo aver raggiunto i suoi obiettivi mentre con il termine“interruzione” ci riferiamo a qualcosa che, come la stessa parola sottolinea, viene in un certo momento dell’analisi interrotto nel suo svolgersi a causa di problematiche non affrontate che agiscono da sabotatori interni.
La psicoterapia è uno strumento potentissimo ma a condizione che la persona richiedente aiuto sia motivata a voler cambiare qualcosa nella propria vita.
Chiamare il terapeuta e chiedere di fissare un appuntamento rappresenta un primo approccio positivo in quanto indica che la persona è consapevole di avere un problema che necessita di essere affrontato.
All’interno di uno spazio psicoterapeutico quello che risulta essere davvero importante affinché la psicoterapia abbia efficacia è la qualità della relazione tra il terapeuta e il paziente.
Un clima di alleanza e fiducia che si crea nello spazio analitico aiuta il paziente a sentirsi accolto ed aiutato.
Al di là di tutto ciò che viene detto o scritto, la psicoterapia è un’esperienza emotiva vissuta che difficilmente può essere descritta o espressa in parole.
Solo chi partecipa a questa particolare ed unica “relazione” può comprendere, veramente, l’immenso significato di essa.