Con il termine ortoressia (da orthos, giusto, corretto, e orexis, appetito) si intende l’ossessione patologica riguardo al consumo di cibi ritenuti sani e naturali. L’ortoressia nervosa è stata coniata per la prima volta alla fine degli anni 90 dal dietologo americano Steven Bratman. L’ortoressia consiste in uno stile alimentare estremo che trasforma l’idea del mangiare sano in un comportamento ossessivo e patologico.
C’è stato un crescente interesse tra medici e ricercatori riguardo a questo comportamento focalizzato più sulla ricerca della qualità del cibo consumato che sulla quantità. Bratman (1997) ha coniato il termine “ortoressia nervosa” per descrivere quelle persone che fanno diete estreme fino ad arrivare a problemi di malnutrizione e/o compromissione del funzionamento quotidiano.
Nonostante questa condizione sia stata descritta per la prima volta negli Stati Uniti ha ricevuto solo di recente un interesse da parte dei media, l’ortoressia è passata in gran parte inosservata nella letteratura nordamericana.
L’Ortoressia Nervosa (ON) è un costrutto caratterizzato da comportamenti, emozioni e credenze sul mangiare cibi sani e sull’eccessiva attenzione alla dieta. La dieta è stata considerata un fattore di rischio nello sviluppo dei sintomi ON.
La persona inizia a scegliere cibi biologici, non contaminati da sostanze chimiche e artificiali. L’ obiettivo è quello di informarsi sull’origine dei cibi piuttosto che sulle calorie ingerite. Con il trascorre del tempo la selezione e la ricerca del cibo diventa sempre più restrittiva. L’ortoressico trascorre molto tempo a reperire o cucinare cibo sano sconfinando in una ricerca ossessiva che non lascia spazio ad altro, limitando notevolmente la qualità della vita.
L’ortoressia nervosa non è stata inclusa all’interno di categorie diagnostiche anche se ha alcuni aspetti specifici di natura psicopatologica che si presentano in modo pervasivo e costante, come ad esempio la ricerca continua di cibo sano, il tempo impiegato a cucinare e il distacco dalle relazioni sociali ed amicali. L’ ossessione per il “mangiare sano” si ripercuote negativamente sulla sfera relazionale, emotiva e corporea dell’individuo.
Gli aspetti che la caratterizzano si collocano al confine tra un “disturbo dell’alimentazione e nutrizione” , quello “ossessivo compulsivo” e l’ipocondria. Ad oggi l’ortoressia nervosa non è considerata una patologia a se stante. Nel DSM 5 alcuni aspetti della ON rientrano nei disturbi dell’alimentazione e nutrizione, nello specifico nel Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo, categoria che indica un consumo di cibo restrittivo che si esprime attraverso una persistente incapacità di assumere un corretto apporto nutrizionale e/o energetico.
Quando il piacere del cibo viene sostituito dal bisogno di rigide regole, dal controllo, dall’isolamento sociale vuol dire che la persona nasconde dietro a questo sintomo un disagio di natura psicologica o psichiatrica che deve essere valutato ed indagato dagli specialisti del settore in modo da comprendere l’origine e trovare possibili trattamenti terapeutici.